IL PRIMO SCRIPT NON SI SCORDA MAI

In BigWavers, Master Coding I
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Sono passate due settimane dell’inizio del Master in Coding nelle quali i ragazzi hanno iniziato a “masticare” Python.

E no, non è un cibo esotico derivato da rettili.

Programmare in Python significa passare ore di fronte ad uno schermo nero, sferzato da centinaia di righe di codice. Ma quando hanno “programmato” il linguaggio di programmazione Python, hanno pensato bene di aiutare quei poveri cristi che l’avrebbero usato, separando le varie parti di codice con dei colori ben precisi.

Ad esempio: il blu è una variabile, l’arancione una riga di testo, il verde una libreria e il giallo una funzione.

Semplice no? Ma vi possiamo assicurare che anche solo con i colori si è evitata una mattanza di programmatori.

In queste settimane i ragazzi hanno quindi imparato a creare un programma che emuli una calcolatrice, svolgendo semplici funzioni matematiche e riconoscendo gli errori di digitazione (tipo dividere per zero). Per aumentare il “pepe” del programma, si è pensato poi di creare un sistema di riconoscimento prima di far partire la calcolatrice, richiedendo un nome utente e password. 

Cretinata, penserete. Per una semplice calcolatrice ci sono volute almeno 60 righe di codice! Al solo pensiero di scrivere un’intera app, queste sono state le reazioni dei BigWavers: